Quante chiusure può registrare una stampante fiscale prima di essere sostituita?

Ora con la novità degli scontrini elettronici moltissimi negozi dovranno cambiare il registratore di cassa / stampante fiscale.

Quindi di solito quello che succede è che si chiama il rivenditore di fiducia, il quale ci propone un po’ di preventivi. Per esempio una cassa Sweda/Ditron di base viene sui 400 euro, il modello completo sui 600, mentre invece una stampante fiscale Epson FP-90III RT costa oltre 1800 euro. Che differenza c’è? Per il mio rivenditore sono “uguali”.

Sono poi andato a vedere la scheda tecnica della Epson e vedo questo:

La Epson può registrare 3656 azzeramenti (ogni fine giornata è una chiusura/azzeramento), che sono 11-12 anni di attività!

E invece la Sweda che costa meno della metà? Il rivenditore non mi ha saputo dare una risposta, e il sito Ditron/Sweda è molto scarno su questo.

Non è che magari costa un terzo perché avendo una memoria minuscola può durare al massimo 3-4 anni? Non è che il rivenditore “fa finta” di non sapere quanti azzeramenti può subire la cassa, così tra tre anni sono obbligato a comprarne una nuova di zecca?

Nei prossimi giorni, tornando dalle ferie, telefonerò ai vari produttori di registratori fiscali per sapere la risposta

Non serve comunicare il “codice univoco” per la fatturazione elettronica!

Se avete una Partita IVA, i vostri fornitori vi staranno tartassando da settimane “ehi compila questo form con i codici della fatturazione elettronica a mano e mandacelo per fax!”

Ma questo è inutile, perché basta semplicemente entrare nel sito dell’Agenzia delle entrate, andare dentro la gestione della fatturazione, e impostare il codice univoco! In questo modo è molto più pratico!

Infatti, se uso un software di TeamSystem, il codice “univoco” è M5UXCR1 (non è “univoco” per nulla, è uguale per tutti!!). Se domani decidessi di cambiare software, il codice cambia e quindi dovrei mettermi a comunicarlo a tutti i fornitori!

La soluzione migliore è ignorare tutte queste richieste e scrivere il tutto nel sito dell’Agenzia delle Entrate: ci penseranno loro a smistarle! E se domani cambio software, con un clic le posso “rimbalzare” dove le voglio!

È più facile di quanto si pensi…

Una auto gratis con Spot & go? Come funziona?

Recentemente vicino a casa mia è apparsa una Fiat 500 bianca, con i loghi Spot&go su tutte le fiancata. Per qualche giorno ho pensato che fosse un nuovo tipo di carsharing, poi vedendo più vicino, ho visto il sito: autoacostozero.it. Allora… è pagata dalla pubblicità?

Visito il sito e la cosa mi pare geniale: te compri un’auto nuova (presso i concessionari convenzionati?), purché sia bianca, e Spot&go si impegna di restituirti ogni mese fino a 350 euro, ovvero ti ripagano il prestito ogni mese e hai la macchina gratis.

Wow!! Immediatamente ho iniziato a sognare, finalmente posso rottamare il catorcio che uso per andare a lavorare ogni giorno, ed essere pagato per farlo???

Leggo meglio come funziona:

  1. Bisogna pagare 1400 euro di spese di istruttoria (quindi bisogna usare la loro finanziaria convenzionata? Con che tassi di interesse?)
  2. La macchina costa 5000 euro in più rispetto al valore di mercato, per il costo del wrapping pubblicitario, ma comunque sembra cosa da nulla perché il tutto viene spalmato nelle rate della macchina

Per una macchina gratis non sembrano limitazioni gravi, no? Alla fine ti rimborsano tutto, no?

L’autore del blog “Vendite piramidali” ha fatto un lavoro investigativo eccellente su una società con motus operandi molto simile. Leggete qua: https://venditepiramidali.wordpress.com/2017/05/04/auto-no-cost-di-vantage-group-e-una-truffa/

Ecco qua cosa c’è che non va in Spot&go:

  1.  La rata mensile viene rimborsata dalla pubblicità applicata sulla macchina, ma se si va a vedere su Instagram, all’hashtag #mondoacostozero, dove tutti i membri devono postare una foto della loro auto almeno due volte a settimana, si nota che pochissime auto hanno una pubblicità applicata. Non ci sono inserzionisti!
  2. Sempre riguardo alle auto senza sponsor, se vi ricordate, all’atto dell’iscrizione bisogna pagare anticipatamente 5000 euro per i costi del “wrapping auto”, calcolati in circa 80 euro per ogni “wrapping”, da applicare ogni mese. Ma se non c’è nessuno sponsor? I soldi per l’adesivo mai applicato che fine fanno?
  3. Tra quelle foto, ogni tanto si nota un’auto con sponsor effettivo: ma non è un wrapping, è una banale scritta intagliata! Questa foto che ho trovato su Pixabay invece mostra un wrapping:

Questo è un wrapping! Una personalizzazione estrema della macchina che costa centinaia di euro! Una cosa che attira l’attenzione dei passanti! Se fosse fatto così potrei capire bene i 5000 euro che chiedono, ma per delle lettere intagliate sul vinile nero?? Il costo è di pochi euro! (Verificate da voi il prezzo degli adesivi in vinile su Attacca.li)

4. Inoltre; se foste un inserzionista: preferireste sponsorizzare un Taxi che viene visto ogni giorno da migliaia di persone, con un adesivo colorato che prende tutta la fiancata, oppure, a parità di prezzo (costa uguale se non di più!!!), una scritta in nero, anonima, su un’auto che magari sta parcheggiata in un garage privato tutto il giorno eccetto per fare la spesa??

5. Purtroppo, per il codice della strada, è illegale andare a giro con una macchina sponsorizzata da terzi. Non conosco i dettagli di Spot&go, ma gli altri hanno “risolto” facendo un contratto da venditore al guidatore. Nel caso in cui uno venga firmato, basterebbe mostrare il contratto di lavoro come venditore e dire che l’auto serve per lavoro. Magari se l’auto quel mese non ha sponsor la polizia può lasciare correre, ma se magari avete gli adesivi di “Pizzeria Giovanni”, allora preparatevi a pagare una multa che parte da 400 euro

6. Non conosco i dettagli di Spot&go, ma per le ditte simili, il rimborso viene emesso come pagamento dell’attività di venditore. Quindi: se pagate 350 euro di rata auto, vi rimborsano 350 euro. Lordi, da tassare come reddito da venditore. Quindi diminuiscono.

7. Infine, se gli sponsor non ci sono, chi paga le macchine? Si sospetta che l’operazione stia in piedi solo grazie ai 5000 euro di “wrapping” pagati anticipatamente dai nuovi entrati. Adesso Spot&go paga regolarmente, ma che succede se falliscono? Sono una SRL con capitale sociale di 30mila euro, al massimo possono ripagare un’auto sola in tutta italia! Con 350 euro di rimborso al mese, c’è da sperare che vadano avanti con i rimborsi per almeno 15 mesi, solo per essere ripagati del “costo wrapping”

In conclusione, se non avete intenzione di comprare un’auto nuova e/o non ve la potete permettere, lasciate stare. Sul blog “Vendite Piramidali” ho visto persone che malgrado non si potevano permettere un’auto nuova, ne hanno prese due “tanto paga no cost”, e ora che “no cost” è in difficoltà e non rimborsa, chi rimane con 700 euro di rate da pagare con uno stipendio da 800?

Se invece pensate che sia un’idea che possa durare almeno 2-3 anni, e comunque state per comprare un’auto nuova, allora è una buona idea. Nel caso in cui sparissero tra 2 anni, almeno sareste ritornati in possesso dell’investimento iniziale, e l’auto è comunque di vostra proprietà… staccate gli adesivi e fine… anche se vi hanno “obbligato” a sceglierla di un banalissimo colore bianco, cosa che svaluta un po’ il prezzo della rivendita secondo me.


Solo PLA Italiano

Ho comprato una stampante 3D e quindi ho fatto un po’ di ricerche a giro tra i vari produttori di filamento.

Tra tutti i produttori, il tema ricorrente nelle descrizioni è “PLA di origine ITALIANA”, oppure “il pellet che compone questo filamento non contiene materiale cinese, ma solo europeo”, come se questo indicasse una qualità. Vediamo perché questo non c’entra assolutamente nulla

Il costo della materia prima

Il materiale più popolare per la stampa 3D è il PLA 4032D della NatureWorks. Un ballino da 20 kg costa 120 euro, 6 euro al kg. Ma se ne ordiniamo una tonnellata all’ingrosso, il prezzo sicuramente è molto inferiore!

Vediamo quanto costa in Cina:

PLA di origine cinese, composizione chimica 100% identica a quello “italiano”

22 yuan al kg sono circa 3 euro, al quale si sommano i costi di spedizione. Non penserete mica di farvi spedire 20 kg di plastica grezza con il corriere, no? Altrimenti spendereste 300 euro di spedizione per 60 euro di materiale, vanificando il risparmio. Dovete fare una spedizione in container. Per esperienza diretta, spedire 1 metro cubo con un container costa circa 1000 euro tra noli di partenza, noli di arrivo, ecc.

Un metro cubo di PLA pesa 1250 kg, quindi dobbiamo considerare che 80 centesimi al kg sono di spedizione.

Il PLA “cinese”, prodotto industrialmente e assolutamente identico a quello “italiano”, costa praticamente uguale!!! Viene quindi usato PLA “italiano” per il semplice motivo perché è più economico e più accessibile.

In fin dei conti, se guardate dove sono prodotte le insalatiere in plastica da 1 euro di Ikea, vedrete che c’è scritto MADE IN ITALY.

La plastica è economica, e spedirla da un continente all’altro costa un sacco di soldi.

Modo di produzione

Tutto inoltre dipende da come viene realizzato il filamento.

Quale sarà migliore, un filamento “Made in Italy” tirato amatorialmente in una cantina con una Filastruder pagata 300 euro, oppure un filamento “Made in China”, tirato in una fabbrica automatizzata utilizzando macchinari costosissimi?

Dire che è fatto in Italia non significa assolutamente niente, anzi, personalmente mi fido di più di una fabbrica cinese che sforna 1 tonnellata di rotoli al giorno e quindi ha ottimizzato la produzione rispetto al made in italy senza garanzie e certezze di produzione…

FEClix non paga

Beh, ho aspettato troppo, posso ufficialmente dichiarare che FEClix NON paga. Ho aspettato 220 giorni dalla richiesta di prelievo. Loro dicono che “per sicurezza contro le frodi” bisogna aspettare 20-25 giorni lavorativi. I ticket e le email sono ignorate, il forum non funziona (forse solo a me? Sono bannato?).

Mi devono qualcosa tipo 8 euro.

E con questo finisce la mia avventura nei siti che “ti offrono una birra”, LOL

Lo sapevo fin dall’inizio che tanto non mi avrebbero pagato, per questi motivi:

  1. tutti i referral affittati fanno lo stesso numero di azioni ,tutti  i giorni. Intendo, ESATTAMENTE. Prendi 100 persone a caso, come fai ad avere una media ESATTA di 1,608 azioni al giorno, per ognuno di loro??? Ma nemmeno se ti metti d’accordo!!! Questa è la prova principale che tutti i referral sono simulati da un bot.
  2. Il 90% delle azioni erano del genere “votaci su questa top10”, oppure “visita il nostro forum” – chi paga questo?? Nessuno! Soldi finti.
  3. La gestione è latitante, non si mostra mai. Dopo 6 mesi continuano ad esserci banner che dicono “se fai un deposito entro [6 mesi fa], ti diamo un bonus”. Ma cosa ci vuole a fare un login ogni 2 mesi e aggiornare la data ogni tanto??? Anche le domande di potenziali clienti paganti tipo “come faccio a versare soldi per le campagne pubblicitarie”, vengono ignorate.

In conclusione, questi siti sono tutte perdite di tempo. Se leggete a giro “Neobux pagaaa!!!11”, è un trucco per spingervi a farvi iscrivere e a guadagnare sul vostro tempo perso.

Fondi bloccati su Poloniex

Ieri sono entrato su Poloniex per vedere che succede su quei pochi spicci che ho investito in criptovalute (Ethereum, qualche euro di Pascal e 400 DOGE).

Mi viene detto che devo dare nome, cognome, indirizzo, numero di telefono, le scansioni della carta d’identità + un selfie.

Mi girano le palle a 2000: mi tocca fornire una quantità impressionante di dati personali per ritirare pochi spiccioli!!!

Alla fine obbedisco, e invio tutti i miei dati. Oggi la sorpresa: l’account è bloccato finché non invio un selfie con un foglio di carta che dice Poloniex e la data di oggi!

Ma che??? Che ci sia odore di truffa? Finché non gli mando questo selfie, non posso prelevare niente…

Pensando all’import

Nella mia ricerca su come diventare milionario (sono ancora molto lontano) ho trovato un oggetto comunemente venduto nei negozi a 10 euro, IVA inclusa.

Questo oggetto viene venduto dai grossisti italiani a circa 2,50 euro + IVA

Ma quanto costa in Cina?

Cercando su Aliexpress viene venduto a 2 dollari spedizione dalla Cina inclusa, ma, non so se avete mai provato, la spedizione lenta non tracciata delle Poste arriva (se arriva) dopo 1-2 mesi.

Cercando su Alibaba (che è come Aliexpress ma pensato per gli sconti quantità) sono riuscito a trovarlo a 0,90 dollari + spedizione, con ordine minimo di 500 pezzi. La spedizione influisce abbastanza sul prezzo, perché una scatola da 500 pezzi pesa 20 kg e spedirla con un corriere veloce tipo FedEx costa almeno 1000 yuan.

Cercando su Taobao (che è una specie di eBay cinese) il costo è di 4 yuan l’uno, anche per un solo pezzo. Chiedendo lo sconto quantità, si scende a 3.5 yuan.

Riassumiamo i prezzi, usando come valuta base lo yuan cinese:

  • Vendita al dettaglio in Italia: 60 yuan
  • Vendita all’ingrosso in Italia: 18 yuan
  • Vendita al dettaglio in Cina e spedito in Italia con le Poste: 13 yuan
  • Vendita all’ingrosso in Cina tramite agente che parla inglese: 5,80 yuan. Includendo i 1000 di spedizione, viene 7,8 yuan cad.
  • Vendita all’ingrosso in Cina parlando in cinese: 3,50 yuan; spediti viene 5,50 yuan cad.

È interessante vedere come il prezzo di un prodotto sale man mano che passa attraverso gli intermediari: una volta che raggiunge il cliente finale, è decuplicato!

Ovviamente poi c’è il problema di venderli al dettaglio: è quasi impossibile sbarazzarsi di 500 pezzi a 10 euro l’uno, se non si è proprietari di una catena di negozi.

PTM: Giugno 2017

Le spese sono state i soliti 300 euro di affitto.

Considerando che ho acceso la macchina solo 10 volte, gli incassi sono stati abbastanza, ma ho buttato via 100 euro di materiale per un cliente molto esigente – non c’è stato modo di realizzare il prodotto secondo le sue specifiche…

Totale: 350 euro.

50 euro di guadagno – ma a fronte di 4-5 ore di lavoro. Totalmente normale.